Qual è il momento esatto in cui finisce una storia, in questa notte primaverile, che di primavera ha solo il mese, seduta in balcone, ripercorro mentalmente la storia del mio matrimonio.
Cerco di scrutare il momento in cui da coppia felice ed innamorata qualcosa ha iniziato a perdere di colore.
Non riesco a focalizzare l istante, mentre invece ho ben presente gli ultimi atti di un matrimonio, quelli del tentativo, quelli che portano un sapore aspro tra tentativi di riunione e momenti di solitudine. Quella solitudine che solo quando qualcosa giunge al termine entra dentro e diventa lancinante. Qualcosa di tremendamente presente l assenza.
Pensavo di essere fortunata, ancora oggi, nella mente razionale e all apparenza, nulla poteva spiegare il deterioramento impercettibile e implicitamente insinuato all interno della coppia.
Belli da vedere, cristallini, molto bravi ad esser qualcosa che qualcuno si aspettava da noi. Qualcuno chi? Forse solo la parte ideale di noi, solo un anno fa non potevo neanche immaginare di essere qui nella mia casa, non volevo neanche vedere e pensare a una storia diversa della mia vita di allora, non contemplavo la separazione, Cinque anni prima avevo deciso: l uomo perfetto, era al mio fianco e allora perché in fondo a me stessa tutto andava storto, cercavo in modo continuo e disperato qualcosa. Qualcosa che mancava. Avevo tutto e il tutto non era nulla e non era colpa di nessuno o forse era colpa di entrambi.
Ma proprio non comprendo quando l ingranaggio si è inceppato e qualcosa è saltato.
Dicono che quando ci si lascia si conosce veramente qualcuno, così anche in questa fase, nulla è andato storto. Le persone quando ci vedono parlare ancora non credono che ci siamo lasciati. Dividere spartire e chiudere un pezzo della vita e rispettarsi fino in fondo. Parlare discutere e decidere che in fondo le strade erano due e non una, non più la nostra.
Forse è così che deve andare, le storie iniziano e finiscono senza necessariamente prendersi a pugni., fare le lotte.
O forse eravamo così distanti che neanche più quando tutto è finito è arrivato il momento di discutere.
Potevo accontentarmi e fingere di essere felice, ci ho provato.
Ma ho preferito rischiare, disfare e prendere distanze.
Non ho più una vita perfetta eppure sono tremendamente in contatto con me, non lotto più con me stessa. Ho fatto pace.
A volte le storie finiscono. Ma non capisco ancora quando questo è iniziato e l odore di casa è diventato lancinante disperazione e vuoto incolmabile, finzione di benessere e accontentarsi.
Purtroppo non tutte le storie durano il tempo di una vita. Anche se ci credevo davvero.
Posso solo dire grazie e lasciare andare.
Aprire un libro nuovo e con la paura di non avere nulla sentire me stessa, vivere fino in fondo. Oggi non cerco più esisto nel mio pieno essere e questo anche e sopratutto grazie a tutto ciò che ho imparato con te.
Lasciar andare a volte è più facile che restare.
Martulinagas